Piante allergeniche: Quali specie non dovrebbero essere presenti nelle aree urbane.

Introduzione

Aspetti relativi all’allergia respiratoria e all’asma bronchiale: intervista al Professore Gennaro D’Amato

Le piante allergeniche, che non dovrebbero essere piantate nelle città, sono le betulle, le cupressacee (soprattutto cipresso ma anche altre specie di questa famiglia) e le oleacee (Olivo, ma anche ligustro ed altre specie). Dovrebbero essere preferite invece le pinacee , le palmacee ed altre come ad esempio l’ippocastano, che hanno scarso potere allergenico.

E’ opportuno però dire che il verde in città è prezioso e non è mai troppo poco, considerando che le piante con la loro sintesi clorofilliana contribuiscono, non solo ad emettere ossigeno, ma ad assorbire anidride carbonica e quindi a ridurre l’effetto serra

Quali sono le malattie allergiche più frequenti e perché negli ultimi anni esse stanno aumentando?

Le malattie allergiche, sia quelle respiratorie che quelle da alimenti e da farmaci, stanno facendo registrare negli ultimi anni, soprattutto nel mondo occidentale, un notevole incremento di frequenza. Una delle cause maggiori è sicuramente da identificare nel cosiddetto “stile di vita occidentale”, il vivere cioè per gran parte del giorno all’interno di ambienti sigillati ed inquinati frequentemente dal fumo di tabacco e da altri agenti chimici, senza ricambio d’aria con l’esterno, ove si respira inoltre aria inquinata dagli scarichi del traffico veicolare.

Un altro aspetto importante come fattore favorente l’incremento di questa patologia è poi il progressivo ridursi delle infezioni, soprattutto della prima infanzia. Si ritiene infatti che il sistema immunitario dell’uomo moderno, non più stimolato dagli agenti infettanti quali batteri e micobatteri, ma stimolato da numerose sostanze ad attività allergenica, per compensazione, invece di produrre anticorpi protettivi, produce le IgE, gli anticorpi che mediano appunto le reazioni allergiche.

Come espressione clinica se le allergie alimentari inducono soprattutto reazioni di orticaria ed angioedema, gli aeroallergeni, quelli cioè che vengono veicolati da pollini, acari, forfore e muffe, determinano soprattutto manifestazioni respiratorie come rinite ed asma.Le malattie allergiche sono più frequenti in campagna o in città?Sono più frequenti in città e meno in campagna anche le malattie allergiche indotte da pollini di piante allergeniche. Tale differente distribuzione è stata ricondotta soprattutto all’effetto favorente l’insorgenza di crisi asmatiche indotto dall’inquinamento atmosferico , ma anche alla presenza, in chi vive in campagna, di stimoli indotti da endotossine batteriche sulla risposta immune di tipo non-allergico .

Nel parlare di campagna e di stimolo endotossinico si parla però non solo di piante verdi ma di presenza anche di animali che liberano endotossine con le loro deiezioni. In altri termini, per dirla con Virgilio, non occorre solo il clima “bucolico” ma anche quello “georgico”.Tale clima consentirebbe una più corretta risposta immunologia ed una meno frequente risposta allergica

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