“Meno il 50% di rifiuti in cinque anni”.La più grande isola di plastica dell’oceano Pacifico ripulita dal giovane Boyan Slat

A 22 anni è pronto a ripulire la più grande isola di plastica dell’oceano Pacifico Boyan Slat, il giovane dietro al progetto The Ocean Cleanup, ha annunciato che l’operazione inizierà nel 2018: “Meno il 50% di rifiuti in cinque anni

 

È tutto pronto per ripulire la Great Pacific Garbage Patch, l’enorme isola di immondizia che si trova nell’Oceano pacifico: ad annunciarlo è Boyan Slat, il giovane olandese che nel 2013, a soli 18 annì, stupì il mondo con la sua geniale idea sulla pulizia degli oceani da milioni di tonnellate di plastica. Ora che di anni ne ha 22, il suo progetto The Ocean Cleanup è pronto per affrontare la sua prova più grande. Una sfida che sarà più vicina del previsto: “Invece della fine del 2020 – ha annunciato – la pulizia inizierà tra 12 mesi a partire da ora, e una parte è già in produzione”.

Il suo è uno dei progetti ambientalisti più vasti e ambiziosi mai realizzati sul pianeta Terra: si tratta di mettere in funzione una barriera con due grandi braccia a pelo d’acqua e a forma di V in grado di spingere la spazzatura che galleggia negli oceani in una area delimitata, dalla quale sarà poi semplice prenderla e riciclarla. Secondo le previsioni, se la tecnologia venisse resa operativa nella Great Pacific Garbage Patch, riuscirebbe a rimuovere in soli 10 anni almeno la metà dei 154 milioni di rifiuti e plastica dispersi. Senza la barriera di The Ocean Cleanup e dunque soltanto con l’aiuto delle correnti naturali, gli umani ci metterebbero 79mila anni a ripulire le acque dalla plastica.

Nell’ultima conferenza stampa, Slat e il suo team (che conta ormai circa 65 persone) hanno annunciato diverse migliorie per il sistema di raccolta, mettendo in fuga i dubbi avanzati in passato da scienziati e biologi. The Ocean Cleanup sarà una struttura mobile, non ancorata al fondo marino: invece di usare un solo sistema per stabilizzare la macchina, se ne utilizzeranno diversi che le consentiranno di muoversi più lentamente della plastica. In questo modo, la raccolta di spazzatura potrà essere effettuata in minor tempo e con maggiore successo: “Questi sistemi galleggeranno o andranno alla deriva automaticamente dove si trova la plastica – ha affermato il giovane -. Invece di essere in grado di pulire il 42% di rifiuti in dieci anni, saremo in grado di pulire il 50% in cinque anni”.

Con oltre 30 milioni di dollari raccolti nel corso del tempo, il progetto continua a crescere, nutrendosi delle speranze di donatori e benefattori. Speranze che Slat non vuole deludere: “Questa nuova tecnologia ci dà la possibilità di accelerare la produzione, lo sviluppo e l’estrazione di plastica dall’oceano. La prima parte è già in produzione e un test inizierà sulla costa ovest dell’America alla fine del 2017. Poi sarà la volta della Great Pacific Garbage Patch nella prima metà del 2018

Dutch design plans to rid oceans of plastic

The ambitious plan to clear plastic from the planet's waters. 🌏

Pubblicato da BBC News su Venerdì 12 maggio 2017

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