Nell’ambito dell’asma allergico, la crisi respiratoria è una conseguenza dell’interazione degli allergeni sensibilizzanti con le IgE fissate alle cellule infiammatorie.
La complessa reazione chimica che si scatena riaccende l’infiammazione della mucosa respiratoria e innesca una serie di eventi concatenati che culminano nello spasmo della muscolatura bronchiale e nell’ostruzione al passaggio d’aria, reversibile almeno parte, spontaneamente, o dopo inalazione di un broncodilatatore ad azione rapida.
Se si cronicizzano, gli eventi infiammatori possono a loro volta determinare quei fenomeni di rimodellamento bronchiale che sono alla base della mancata reversibilità dell’ostruzione delle vie aeree. Mancata reversibilità significa che il paziente, quando usa la bomboletta con il broncodilatatore, non avverte quel grande miglioramento che invece sente quando il broncospasmo è reversibile e il bronco si dilata, consentendo all’aria di entrare ed uscire di nuovo senza problemi.
Che cos’è il rimodellamento bronchiale? Può verificarsi nei pazienti asmatici in cui l’asma non è sotto controllo.
I sintomi di ostruzione bronchiale sono solo la punta dell’iceberg delle varie componenti che caratterizzano la patologia asmatica: cioè spasmo della muscolatura liscia, ipersecrezione di muco, infiltrazione di cellule infiammatorie nella parete dei bronchi, come effetti di una reattività eccessiva.
Gli eventi ostruttivi tendo- no alla cronicizzazione e, negli stadi più gravi della malattia, al declino della funzionalità respiratoria.
L’infiammazione cronica delle vie aeree è associata ad un danno progressivo dell’epitelio bronchiale, a cui l’organismo risponde con ripetuti tentativi di riparazione.
A loro volta, però, anche questi processi di riparazione contribuiscono a determinare complesse modificazioni strutturali e funzionali conosciute con il termine di “rimodella- mento bronchiale”.
I vari mediatori chimici, amplificando l’infiammazione delle vie aeree, contribuiscono al restringimento del lume bronchiale e all’ostruzione che ostacola il normale transito del flusso d’aria. I mediatori proinfiammatori, infatti, favoriscono alcuni eventi che nel tempo, se non si interviene con misure preventive e con terapie farmacologiche antinfiammatorie adeguate, possono alterare la struttura anatomica dell’apparato bronchiale e compromettere in modo irreversibile la funzionalità respiratoria. In tal caso, anche inalando dalla bomboletta un farmaco broncodilatatore beta-2-stimolante, che di solito arreca un sollievo immediato, non si osserva più una dilatazione bronchiale