Una corretta respirazione per rafforzare il nervo vago aiuta a regolare le nostre risposte emotive.

I rischi di un tono vagale basso

I rischi di un tono vagale basso

Non tutti i nervi vaghi sono uguali. O meglio: alcune persone hanno un nervo vago più forte, che comporta sapersi rilassare più velocemente dopo uno stress, regolare in modo più efficace il battito cardiaco e il livello di glucosio nel sangue, interagire correttamente con il sistema immunitario per ridurre lo stato infiammatorio quando non è più necessario.

Un indicatore utile per verificare lo stato di salute del nervo vago è noto come coerenza cardiaca. Si tratta di un leggero
incremento del battito cardiaco quando inspiriamo (per velocizzare il flusso di sangue ossigenato) e un leggero rallentamento quando espiriamo.

Maggiore è la differenza tra il ritmo cardiaco in inspirazione e quello in espirazione, maggiore è il tono vagale.  Un tono vagale alto è correlato con alti livelli di benessere psicofisico, mentre un basso tono vagale è correlato con stati di infiammazione cronica, umore ed emozioni negative, isolamento e infarto.

Un tono vagale alto è associato anche con maggiori abilità sociali e psicologiche, dalla capacità di provare empatia a quelle di memoria e concentrazione

Il nervo vago è molto importante per il benessere del nostro organismo. Il nervo in questione contribuisce infatti a stimolare la produzione dell’acido gastrico, regola le attività della colecisti, i movimenti dello stomaco e dell’intestino durante la digestione. Non solo: è un nervo che viene interessato nei movimenti di restringimento dei bronchi e del rallentamento della frequenza cardiaca. Ne deriva che, quando la funzionalità del nervo vago viene compromessa in misura più o meno significativa, si manifestano dei sintomi piuttosto fastidiosi e potenzialmente molto dannosi, che possono coinvolgere varie parti del corpo in maniera più o meno significativa.

Ci sono sempre più ricerche che dimostrano che attraverso le corrette abitudini di vita, comportamenti e atteggiamenti mentali (nel senso che il termine inglese “mindset” rende in modo molto immediato) è possibile creare dei feedback retroattivi tramite i quali stimolare e rinforzare il nervo vago. I sistemi più noti riguardano la respirazione e la meditazione, ma ne vedremo anche altri molto interessanti ed efficaci

Commenta

shares