Radon: Le regioni italiane più esposte al rischio d’inquinamento

Lazio e Campania sono le regioni più esposte a inquinamento da Radon a causa dell’utilizzo di materiali di costruzione   di origine vulcanica (per lo più tufo): dai muri viene liberato del Radon che va ad incrementare la già elevata contaminazione all’interno degli edifici. Sono particolarmente esposte anche la Lombardia, il Friuli, il Piemonte, ma non va trascurato che fabbricati in cui sono stati utilizzati materiali da costruzione estratti nelle zone radioattive possono anch’essi essere contaminati.Le regioni italiane più esposte al rischio d’inquinamento

La maggiore concentrazione di emissione Radon deriva da una pavimentazione poco isolata, dai solai oppure dalle intercapedini, che sono a contatto con il terreno, come i locali degli edifici collocati nei seminterrati o al pianterreno. Le più comuni vie di accesso del radon dal suolo  sono: i giunti di connessione perimetrali fra solaio a terra e pareti verticali o altri elementi strutturali, la mancata sigillatura delle canalizzazioni degli impianti elettrici o idraulici, le microfessurazioni nel basamento dovute al ritiro dei leganti o da assestamenti strutturali, le fessurazioni dovute all’errata posa di materiali da costruzione, le intercapedini e la discontinuità causate dai giunti di dilatazione.

Da cosa dipende il livello di radon in un’abitazione?

Il livello di radon in un ambiente chiuso è influenzato da:
  • caratteristiche del suolo sottostante l’edificio (contenuto di radio nel terreno, facilità di fuoriuscita dal suolo, presenza di faglie in vicinanza dell’edificio);
  • caratteristiche dell’edificio (contenuto di radio e facilità di fuoriuscita dai materiali utilizzati, tipologia dell’edificio e dell’attacco a terra, tecnica costruttiva, modo in cui sono disposti i locali, stato e manutenzione dell’edificio);
  • condizioni ambientali (temperatura, pressione, umidità, condizioni meteo);
  • stato/modo di utilizzo dell’edificio (riscaldamento, abitudini di vita, ricambi di aria, ecc).

    In quali locali può accumularsi maggiormente?
    Il livello di radon in un ambiente chiuso è presente maggiormente nei locali interrati o seminterrati e al piano terra. Dal primo piano in poi, salvo casi piuttosto rari, la concentrazione scende drasticamente.

    È possibile bonificare completamente una casa dal radon?

    L’eliminazione completa non è possibile. Esistono però azioni di rimedio efficaci e controllate, attraverso cui è possibile ridurre la concentrazione a livelli accettabili.

    Vi è un rischio radon nei luoghi di lavoro?

    In generale l’esposizione al radon sul luogo di lavoro è più bassa, perché il tempo di permanenza è più breve rispetto a quello trascorso all’interno delle abitazioni. Esistono però luoghi di lavoro in cui il livello di  può essere molto elevato. È il caso delle miniere, delle grotte, dei locali seminterrati e interrati, degli ambienti posizionati in zone in cui le caratteristiche geologiche climatiche e architettoniche dell’edificio determinano elevati livelli del gas.

    Esistono aree prive di radon?

    Il radon è sempre presente ovunque. La sua concentrazione punto per punto può soltanto essere generalmente più bassa. Tuttavia tale parametro risulta molto variabile a seconda della posizione geografica, per cui è possibile trovare in aree adiacenti valori di concentrazione molto diversi tra loro.

    Cosa si intende per “Area a rischio”?

    È una zona in cui vi è una maggiore probabilità di elevate concentrazioni di radon, a seguito di diversi fattori di cui molti dei quali sono stati già elencati.

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