Le piante quanto ci aiutano a combattere l’inquinamento da polveri e gas serra ?

Per capire come le piante siano in grado di “purificare” l’aria, innanzitutto bisogna distinguere due diverse tipologie di inquinamento: quello derivante dall’emissione di gas serra o comunque gas nocivi all’ambiente e quello che operano le polveri e i particolati di sostanze pericolose nelle nostre città. I gas inquinanti sono quei fattori che cumulandosi nella nostra atmosfera hanno la capacità di modificare nei lunghi periodi gli equilibri climatici del pianeta, come l’effetto serra, che a causa delle nostra smisurata produzione di CO2, sta facendo innalzare la temperatura dell’intero pianeta.  

Le polveri inquinanti presenti nelle nostre città, invece, sono quei fattori che possono incidere direttamente sulla nostra salute e su quella dei nostri cari causando dalle “banali” crisi asmatiche fino al’insorgenza di tumori.
Spesso le polveri rappresentano l’inquinante a maggiore impatto ambientale nelle aree urbane, tanto da indurre le autorità competenti a disporre dei blocchi del traffico per ridurne il fenomeno.
Le particelle sospese sono sostanze allo stato solido o liquido che, a causa delle loro piccole dimensioni, restano sospese in atmosfera per tempi più o meno lunghi; le polveri totali sospese o PTS vengono anche indicate come PM (Particulate Matter).
Le polveri nell’aria possono essere costituite da diverse sostanze: sabbia, ceneri, polveri, fuliggine, sostanze silicee di varia natura, sostanze vegetali, composti metallici, fibre tessili naturali e artificiali, sali, elementi come il carbonio o il piombo, ecc.
Questo secondo tipo di inquinamento è quello su cui la funzione purificatrice delle piante ci può aiutare di più a migliorare la qualità dell’ambiente dove viviamo.

Ma come fanno le piante a purificare l’aria?

Una qualsiasi pianta che svolge le sue normali funzioni vitali purifica l’aria da alcuni gas inquinanti che noi produciamo durante quasi tutte le nostre attività (l’industria, i trasporti, la decomposizione dei rifiuti, la produzione di energia elettrica). Questo è possibile solo perché per compiere la fotosintesi la pianta fissa la CO2 presente in atmosfera in zuccheri diminuendo così la quantità di anidride carbonica presente nell’aria. La ben più importante funzione di filtro che le piante svolgono nei confronti dell’aria invece è strettamente correlata alla conformazione della foglia che essendo parte di un essere vivente è circondata da un sottile strato di aria ad alto tasso di umidità che è in grado di catturare le polveri. In molte varietà a foglia larga, inoltre, la pagina inferiore della foglia presenta micro increspature e peluria che sono in grado di immobilizzare particelle come i Pm10 che si accumulano sulla pagina della foglia fino alla prima pioggia che  le dilava portando le sostanze inquinanti a disperdersi nel terreno, diminuendone significativamente la pericolosità.

Tutti sanno che le piante svolgono l’importante ruolo di produrre ossigeno e purificare l’aria dalle polveri e dagli inquinanti, ma solo in pochi si chiedono come le piante siano in grado di fornirci questo fondamentale servizio

Studiando la conformazione delle foglie delle diverse varietà di alberi che vengono impiegati normalmente in ambito urbano, si è stati in grado di individuare le specie e le varietà migliori di alberi “anti-inquinamento“. Queste possono essere le piante più adatte in situazioni in cui ci si trova a dover fronteggiare forti fonti di inquinamento, come autostrade e zone industriali.
Diversi studi scientifici negli ultimi decenni hanno tentato, in modi diversi, di quantificare il beneficio pratico che la vegetazione svolge nei confronti dei livelli di inquinamento locale e globale. Alcuni studi dell’Università di Southampton, recentemente, hanno stimato che il verde di Londra rimuove tra le 850 e le 2100 tonnellate di Pm10 all’anno, mentre nel 2010 negli Stati Uniti il beneficio derivante delle foreste del Nord America è stato stimato in 6,8 miliardi di dollari, risparmiati alla comunità dal punto di vista della spesa sanitaria, grazie alla rimozione di  17,4 milioni di tonnellate di gas inquinanti e polveri sottili inquinanti.

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